COME PASSARE DAL SENTIRTI DIRE: “MAMMA, LASCIAMI IN PACE!” a “MAMMA, SCIAMO INSIEME OGGI?”

Uno dei passaggi che ha permesso a molte mamme mie clienti di fare questo cambio importante c'entra con Don Quijote de la Mancha e la sua passione per le lotte contro i mulini a vento.

Mi spiego meglio: come si può superare la frustrazione di vedersi respinti e rifiutati dal proprio figlio per il quale, fino a poco tempo fa, eravamo il centro del mondo? Come si fa a tornare ad essere complici come eravamo? Come si recupera la magia di stare bene insieme?

La cosa su cui voglio portare la tua attenzione parte da una domanda: quanto sei cambiata TU da quando sei la sua mamma?

Non ha grande importante l’età di tuo figlio, che abbia 4, 14 o 24 anni, perché la sua presenza ha portato grandi cambiamenti nella tua vita.
Ripensa per un momento a come eri prima di essere mamma: quali erano i tuoi sogni per il futuro, i tuoi desideri, cosa ti emozionava, cosa ti faceva battere forte il cuore?

Quante cose sono cambiate in te da quando c’è lui o lei...
SEI CAMBIATA TU e sono cambiati i tuoi sogni e probabilmente anche le tue preoccupazioni.

Ebbene, QUESTO STA SUCCEDENDO ANCHE A TUO FIGLIO O A TUA FIGLIA, ma in maniera molto più accelerata! Le cose che amava fare qualche tempo fa, non sono quelle di oggi. I suoi sogni, i suoi desideri e le sue preoccupazioni sono cambiati.

Ogni fase della crescita porta con sé grandi novità e tu a volte assisti meravigliata a questi cambiamenti: ricordi i primi passi da solo? La prima volta che si è allacciato le scarpe? Quando ha imparato ad andare in bicicletta?
Sono sicura che hai una valigia piena zeppa di ricordi così, sono preziosi e tu continua ad averne cura, ma NON PERMETTERE A QUESTI RICORDI DI INGESSARE L'IMMAGINE CHE HAI DI TUO FIGLIO O TUA FIGLIA perché lui o lei stanno continuando quel viaggio e adesso sono in una fase nuova e forse tu non l’hai vista arrivare e ti ci stai scontrando.

Fa male, lo so… ma la sua crescita è inevitabile, così come i cambiamenti che porta con sé.

E se è vero che ogni cambiamento ci richiede di lasciar andare qualcosa, è vero anche che questa operazione è necessaria a fare spazio a qualcosa di nuovo che sta arrivando, mentre se ci opponiamo a questo cambiamento, iniziamo la nostra faticosa (e inutile) lotta contro i mulini a vento.
Quello che ti sto dicendo è che se in questa fase della crescita tuo figlio ti sta rifiutando, non ti cerca come prima, non si confida con te, non chiede il tuo parere è perché NON GLI SEI ACCANTO NELLA MANIERA IN CUI LUI O LEI HA BISOGNO DI AVERTI VICINO.

Sei rimasta un passo indietro e, senza accorgerti, stai cercando di fermare il cambiamento che inevitabilmente in lei o in lui sta avvenendo: la sua naturale e sana crescita.

Ora dico una cosa ovvia, ma la dico lo stesso perché so che ti serve sentirlo: lui o lei crescerà comunque e tu sei di fronte ad una grande scelta:
1. puoi scegliere se crescere accanto a lui/lei
2. oppure puoi restare emarginata dalla sua vita e lasciare che qualcun altro occupi il tuo posto

Se non troverai un modo nuovo e coerente con i suoi bisogni per stargli accanto sarai fuori dai giochi... Momentaneamente o per sempre, questo dipende ancora una volta da te.

Allora prova ad osservare, cosa ti sta dicendo quando si chiude in camera? O quando ti risponde a monosillabi?
Ti sta dicendo: mamma non starmi così addosso... HO BISOGNO DI PROVARE A FARE DA SOLO!

E quando le mamme che seguo capiscono questo, si illuminano perché finalmente vedono quale è la strada da seguire.

Continua a leggere, non fermarti qui, perchè ti chiedo di aprirti alla possibilità di pensare che è solo lasciandogli lo spazio di cui ha urgentemente bisogno che potrai presto recuperare un buon rapporto con lui.
Alle mamme che lavorano con me, dico sempre che PRIMA si lavora sulla relazione con i nostri figli e solo DOPO ci occupiamo dei contenuti educativi.

Quando abbiamo una buona relazione con i nostri figli (e per buona relazione intendo: quando c’è fiducia reciproca e rispetto reciproco) allora abbiamo la porta spalancata per una vita felice con loro in cui possiamo davvero esercitare il ruolo di guida educativa e riferimento affettivo che ci compete.

E’ così che recuperiamo la possibilità di stare loro vicino, per aiutarli e proteggerli, per guidarli nel modo adatto alla loro età e alla fase della crescita in cui si trovano.

Solo quando avremo fatto questo lavoro, li avremo messi nella condizione di tornare a cercarci per averci vicino, per confrontarsi con noi, per chiederci consigli e per condividere la loro vita senza forzature.

E torneremo ad ascoltare dalla loro voce frasi come: “Mamma, vuoi sapere cosa mi è successo oggi, ho proprio voglia di raccontartelo!"