MENO E' MEGLIO!

Questa mattina salutavo orgogliosa il mio bimbo di 10 anni che andava a scuola in bicicletta da solo dopo che, negli ultimi giorni, ci siamo preparati facendo il percorso insieme e fissando punti di riferimento lungo il tragitto.

Era veramente eccitato all’idea di aver conquistato questa libertà!

Viviamo in una cittadina piena di piste ciclabili e muoversi in bicicletta è davvero facile e così ho deciso che gli ultimi giorni di scuola fossero il momento giusto per iniziare ad andare a scuola da solo.

Lo vedevo felice, ma la mia mente ripercorreva tutti gli attraversamenti pedonali che avrebbe incontrato e ho sperato che tutti gli automobilisti fossero molto attenti e prudenti alla guida e che arrivasse a scuola sano e salvo.

Certo sarei stata più tranquilla se lo avessi accompagnato io come al solito e così mi sarei risparmiata un po’ di preoccupazioni e di andare poco dopo a controllare che la sua bicicletta fosse parcheggiata nel cortile della scuola.

Ma mentre lo guardavo pensavo ad una frase che non ricordo con precisione, ma che diceva che i genitori hanno compiuto bene il loro compito quando diventano inutili.

Suona male, ma è profondamente vera!

Il nostro compito di genitori non è forse proprio quello di prepararli ad affrontare la vita senza di noi?

Ecco, questa è una frase su cui è piuttosto facile trovarsi d’accordo…. Eppure quante di noi più o meno consapevolmente cercano di ritardare il più possibile questo passaggio?

Perchè se abbiamo dedicato tanti anni della nostra vita a loro e loro ora sanno fare senza di noi, noi a cosa serviamo? Cosa facciamo? Siamo inutili???

Questo accade in svariati passaggi della loro crescita: quando smettiamo di allattare, quando trascorrono le prime ore all’asilo, quando imparano a fare i compiti da soli, quando preferiscono uscire con gli amici, quando vanno a vivere da soli… sono molte le tappe in cui un figlio impara ad avere meno bisogno di noi. Ma alcune volte questa sua autonomia acquisita è per noi fonte di sofferenza.

E’ ingrato, ce l’ha con me, non mi vuole più bene… io non servo più” è quello che ci diciamo.

Allora per evitare di guardare in faccia questa dolorosa verità, sabotiamo la loro conquista di autonomia, raccontandoci che il mondo è pericoloso, che nostro figlio o figlia non è pronto ad affrontarlo, che è troppo presto, ecc. ecc. ecc.

A questo punto della storia, possono succedere almeno due cose:

  • nostro figlio, timoroso del mondo, si convince di non essere in grado di affrontare la vita da solo
  • nostro figlio, curioso di scoprire il mondo e di mettersi alla prova, cerca di allontanarsi da noi che siamo diventate un freno alla sua crescita

Non so voi, ma nessuno dei due scenari mi sembra desiderabile per molti motivi.

E così arriviamo al senso del titolo di questo articolo: “meno è meglio!” e al fatto che, per aiutare i nostri figli a crescere forti e sicuri di sé, alcune volte è meglio fare un passo indietro e lasciare che provino da soli.

Va bene, ma poi come gestisco il mio senso di inutilità?

Come ci insegna il counseling, cambiando lo sguardo sulle cose o volgendo lo sguardo altrove.

Per quanto tempo avete rimpianto il fatto di avere poco tempo per voi, per fare sport, per telefonare ad un’amica, fare una passeggiata, leggere in libro, fare un massaggio?

Facendo meno la mamma "tuttofare sempre presente", avrete più tempo per la donna che siete e che forse negli anni avete trascurato un po’

Il percorso di counseling serve a questo: a trovare nuovi equilibri non solo nel rapporto con i nostri figli, ma anche con noi stesse.

Serve a scoprire qual è il tuo personale modo di sentirti una mamma felice e una donna soddisfatta di se stessa.

Il percorso di counseling ti aiuta ad essere la versione migliore di te.