Le lenti sporche e la paura della guerra
Da alcune mattine mi sveglio di soprassalto e con il fiato in gola.
Ho paura.
La guerra mi fa terribilmente paura.
La paura è un sentimento prezioso, che serve alla nostra sopravvivenza: ci tiene lontano dai pericoli, ci avvisa che dobbiamo stare in allerta e mettere in campo le nostre forze per superare un problema.
Ma quando la paura diventa uno stato diffuso di preoccupazione generalizzata, allora non solo non svolge la sua utilità, ma anzi diventa un intralcio alla vita quotidiana e drena energia.
Temo sia un sentire comune... l’altro giorno parlavo con una mamma di un compagno del mio piccolo (anni 10 – 5 elementare) e le chiedo: “allora questi bimbi andranno in gita?” (alludendo al fatto che la scuola aveva chiesto un numero minimo di adesioni per poterla organizzare e io chiedevo se si sapeva se quel numero minimo fosse stato raggiunto.)
Era solo un modo per avviare una conversazione all’uscita di scuola…
La mamma spalanca gli occhi, deglutisce e mi dice: “eh speriamo… che è pure scoppiata la guerra….”
Quando ha capito il malinteso, si è messa a ridere (ma non troppo convinta)
Era solo un modo per avviare una conversazione all’uscita di scuola…
La mamma spalanca gli occhi, deglutisce e mi dice: “eh speriamo… che è pure scoppiata la guerra….”
Quando ha capito il malinteso, si è messa a ridere (ma non troppo convinta)
Ecco, quando la paura ti prende così, sono guai!
E’ come indossare degli occhiali con le lenti sporche e vedi tutta la stanza offuscata.
La stanza non è offuscata, le lenti sono sporche!
La paura generalizzata è come le lenti sporche, offusca la vista!
E come si fa a pulire le lenti? Come si fa a contenere la paura generalizzata?
La paura generalizzata è come le lenti sporche, offusca la vista!
E come si fa a pulire le lenti? Come si fa a contenere la paura generalizzata?
Con il COUNSELING usiamo diversi metodi per fare questo e uno che funziona su di me (perché io prima di proporre, sperimento tutto!) è questo: guardo al momento presente che sto vivendo e così mi calmo.
Ad esempio ora che sto scrivendo, mi concentro sulle mie dita che digitano sulla tastiera e sono calma e consapevole che ora, in questo momento e in questo luogo non ci sono pericoli e la paura non trova spazio.
Andare troppo in là con la mente mi crea solo preoccupazione.
L’ho imparato durante i primi mesi della pandemia: andavo a dormire incredula per la situazione surreale che il mondo stava vivendo e non riuscivo a prendere sonno e il mattino ero stanchissima e poco lucida e sempre più preoccupata.
L’ho imparato durante i primi mesi della pandemia: andavo a dormire incredula per la situazione surreale che il mondo stava vivendo e non riuscivo a prendere sonno e il mattino ero stanchissima e poco lucida e sempre più preoccupata.
Poi ho capito che per addormentarmi tranquilla potevo concentrarmi sul mio cuscino morbido, sul profumo delle lenzuola, sul respiro tranquillo di mio marito che dormiva e mi calmavo anche io.
Uno dei concetti alla base del Counseling è proprio questo: QUI e ORA
Ci occupiamo di problemi presenti, di ciò che stiamo vivendo, di ciò che è in nostro potere fare, tenendo lo sguardo fiducioso verso il futuro e alle risorse che ciascuno di noi può mettere in campo perché sia il migliore possibile.
Se rimango in questo ambito spazio/temporale, la paura generalizzata si placa e mi rilasso.
Provate anche voi e fatemi sapere scrivendo a: info@agatacounseling.it e vi leggerò con interesse.
Ci occupiamo di problemi presenti, di ciò che stiamo vivendo, di ciò che è in nostro potere fare, tenendo lo sguardo fiducioso verso il futuro e alle risorse che ciascuno di noi può mettere in campo perché sia il migliore possibile.
Se rimango in questo ambito spazio/temporale, la paura generalizzata si placa e mi rilasso.
Provate anche voi e fatemi sapere scrivendo a: info@agatacounseling.it e vi leggerò con interesse.